Il saggio indaga sulla natura della cosiddetta "Rivoluzione Conservatrice" in Germania e sul suo rapporto con la memoria della Grande Guerra.
La categoria storiografica di «rivoluzione conservatrice», applicata alle nuove forme di nazionalismo e di conservatorismo in area linguistica tedesca dopo la Prima Guerra Mondiale, è oggi accettata dalla gran parte degli storici, sia pure con considerevoli e non trascurabili distinzioni. Stefan Breuer, che pure è autore di un saggio significativamente intitolato: Anatomie der Konservativen Revolution, in un contributo più recente vi preferisce la più asettica distinzione tra Alter Nationalismus e Neuer Nationalismus, tra antico e nuovo nazionalismo, almeno in un contesto di sintesi storiografica più ampia, che, però, non rende conto di quanto nella Konservative Revolution non ricadeva e non poteva ricadere nella categoria di “nazionalismo”. Ernst Nolte ha continuato a considerare la «rivoluzione conservatrice» una categoria valida, estendendola, anzi, a un contesto paneuropeo, sottolineandone il legame strettissimo con l’esperienza della Prima Guerra Mondiale e con la “guerra civile europea”. Rolf Peter Sieferle ha sottolineato la differenza tra i pensatori della Rivoluzione Conservatrice e i nazionalismi ottocenteschi proprio nella dimensione “rivoluzionaria”, includendovi pensatori culturalmente legati all’estrema sinistra (come Paul Lensch). Si tratta, dunque, di qualcosa di più di un’efficace metafora storiografica o di un provocatorio artificio retorico.
Inhaltsverzeichnis
- 1 - La Konservative Revolution
- 2 - Gli autori della KR e la memoria della Grande Guerra
- 2.1 - Nelle tempeste di acciaio
- 2.2 Mobilitazione Totale
- 2.3 Perdere la guerra per guadagnare la Nazione
- 2.4 Arthur Möller van den Brück e il rifiuto dell'Occidente
- 2.5 Suggestioni gioachimite
- 2.6 La Germania e la crisi della civiltà europea
- 2.7 - La KR e il nazionalsocialismo
- 3 Conclusione
Zielsetzung und Themenschwerpunkte
Dieser Text untersucht die „Konservative Revolution“ in Deutschland nach dem Ersten Weltkrieg und analysiert, wie ihre Autoren den Krieg und seine Folgen in ihrem Denken verarbeitet haben. Er beleuchtet die Entstehung und Entwicklung dieser Strömung, ihre wichtigsten Vertreter sowie ihre zentralen Ideen.
- Die „Konservative Revolution“ als Reaktion auf den Ersten Weltkrieg und die Weimarer Republik
- Die Rolle der „Konservativen Revolution“ im Hinblick auf den Aufstieg des Nationalsozialismus
- Die zentrale Bedeutung der „Tempeste d'acciaio“ und der Mobilisation für das Denken der „Konservativen Revolutionäre“
- Die Verknüpfung von nationalem Bewusstsein und kultureller Erneuerung im Konzept der „Konservativen Revolution“
- Die Kritik an der bestehenden Ordnung und der Suche nach einer neuen, national geprägten Gesellschaftsordnung
Zusammenfassung der Kapitel
Kapitel 1 behandelt die historische Entwicklung der „Konservativen Revolution“ und die unterschiedlichen Perspektiven von Historikern auf diese Strömung. Es erläutert die Begriffsgeschichte und zeigt auf, dass die „Konservative Revolution“ mehr als eine bloße Metapher war.
Kapitel 2 befasst sich mit der Erinnerung an den Ersten Weltkrieg bei den Autoren der „Konservativen Revolution“. Es untersucht, wie der Krieg und seine Folgen ihre Ideen und Weltanschauung geprägt haben, insbesondere in Bezug auf die „Tempeste d'acciaio“, die „Totale Mobilisation“ und die Suche nach einem neuen nationalen Bewusstsein.
Schlüsselwörter
Konservative Revolution, Erster Weltkrieg, Weimarer Republik, Nationalismus, Kultur, Revolution, Gesellschaft, Elite, „Tempeste d'acciaio“, Arthur Möller van den Brück, Hugo von Hofmannsthal, Ernst Nolte, Reinhard Koselleck, Armin Mohler.
- Quote paper
- Giuseppe Reguzzoni (Author), 2019, La Rivoluzione Conservatrice e la memoria della Grande Guerra, Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/1402443