Il celebre Colosseo1 è una delle attrazioni obbligatorie da visitare per ogni turista a
Roma: associamo comunemente all’edificio gladiatori, folle di uomini, spettacoli
crudeli. Ma dato che nessuno li ha visti con i propri occhi, da dove vengono questi
nostri concetti degli spettacoli avvenuti duemila anni fa? Noi, gente di oggi abbiamo
varie fonti che ci permettono di cogliere una certa idea dell’anfiteatro e dei suoi
frequentatori in quell’epoca: in primo luogo, i resti materiali giunti fino a noi –
l’edificio dell’anfiteatro in sé, gli scavi archeologici e tutte le fonti iconografiche, sono
molto importanti per la comprensione ma non ci rendono un’immagine abbastanza
complessa, perché non hanno attraversato i secoli senza cambiamenti e senza danni.
[...] In
secondo luogo ci sono dei testi scritti da autori contemporanei che invece ci danno
facilmente delle informazioni: gli scrittori di allora (come gli scrittori moderni)
descrivono sempre quello che vedono. Non c’è quindi mai un testo assolutamente
neutrale e oggettivo che contenga tutto senza omettere qualcosa oppure senza
modificare niente. Un testo è dunque sempre il prodotto di una sorta di filtrazione.
Perciò, ogni testo richiede di essere esaminato con accuratezza e non si deve mai
credere a tutto senza metterlo in dubbio prima.
In considerazione dell’ampiezza delle fonti non-letterarie, che non si possono analizzare
in modo esaustivo, e viste le limitazioni di questo lavoro bisogna concentrasi su un
punto di vista strettamente filologico; l’argomento della mia tesina tratta in primo luogo
delle fonti testuali, cioè degli epigrammi scritti in occasione dell’inaugurazione
dell’Amphiteatrum Flavium dal poeta Marziale nell’80 d.C. Che cosa è trattato, e cosa si
può prendere sul serio e cosa invece no? C’è una ragione per cui lo abbia scritto così?
Si tratta quindi di un’analisi sulla credibilità degli epigrammi come fonte storica
attendibile e di una discussione sulla veridicità di Marziale.
Senza dubbio, i testi scritti sono sempre documenti che trasportano informazioni
storiche nonché monumenti: “Il documento è monumento. È il risultato dello sforzo
compiuto dalle società storiche per imporre al futuro, volenti o nolenti, quella data
immagine di se stesse” (LE GOFF nell’Enciclopedia Einaudi IV, p. 46).
Lo scopo del mio lavoro è quindi di mostrare qual’immagine Marziale ci abbia imposto
del suo tempo – il tempo degli spettacoli nel Colosseo e della dinastia dei Flavi.
Inhaltsverzeichnis (Indice)
- Introduzione
- Discorso preliminare sulle fonti letterarie
- Marziale e il suo rapporto con i Flavi, l'anfiteatro e gli spettacoli
- Sul liber de spectaculis
- Il libro e l'inaugurazione dell'anfiteatro sotto Tito (80 d.C.)
- Solo un panegirico al sovrano…
- ossia furba ostentazione delle proprie facoltà?
- quidquid fama canit, praestat harena tibi – descrizioni degli spettacoli
- La fonte delle fonti: l'Amphitheatrum Flavium
Zielsetzung und Themenschwerpunkte (Obiettivi e Temi Principali)
Questo lavoro si propone di analizzare il Liber de spectaculis di Marziale, scritto in occasione dell'inaugurazione dell'Anfiteatro Flavio nell'80 d.C., per valutare la credibilità di questi epigrammi come fonte storica attendibile e discutere la veridicità del ritratto che Marziale offre degli eventi e del contesto storico. L'obiettivo è comprendere l'immagine che Marziale fornisce del suo tempo, in particolare riguardo agli spettacoli nel Colosseo e alla dinastia Flavia.
- L'analisi critica delle fonti letterarie del periodo Flaviano.
- Il rapporto tra Marziale e la corte Flavia e la sua influenza sulla sua opera.
- La valutazione della credibilità del Liber de spectaculis come testimonianza storica.
- L'esame del contenuto del Liber de spectaculis riguardo alle descrizioni degli spettacoli.
- Il ruolo dell'Anfiteatro Flavio nel contesto sociale e politico dell'epoca.
Zusammenfassung der Kapitel (Riepilogo dei Capitoli)
Introduzione: L'introduzione delinea lo scopo della tesi, che si concentra sull'analisi filologica degli epigrammi di Marziale scritti per l'inaugurazione dell'Anfiteatro Flavio. Si discute la natura delle fonti storiche, sottolineando la necessità di un'analisi critica e la consapevolezza che ogni testo rappresenta una "filtrazione" della realtà. L'autore evidenzia l'importanza di considerare sia le fonti letterarie che non letterarie, ma data la limitazione del lavoro, si concentrerà principalmente sulle fonti testuali, in particolare sugli epigrammi di Marziale, per comprendere il quadro storico e l'immagine che il poeta fornisce del suo tempo. Il lavoro si propone di esaminare la credibilità di questi epigrammi come fonte storica attendibile.
Discorso preliminare sulle fonti letterarie: Questo capitolo presenta una panoramica delle principali fonti letterarie del I secolo d.C. relative alla Roma imperiale, focalizzandosi su autori come Tacito, Svetonio, Marziale e Cassio Dione. Si analizzano le diverse prospettive e i potenziali pregiudizi di queste fonti, sottolineando la complessità dell'interpretazione storica e la necessità di un approccio critico. Vengono inoltre menzionate altre fonti, come Tertulliano e Seneca, seppur con minor enfasi, evidenziando la ricchezza e la varietà delle testimonianze disponibili, pur sottolineando le differenze di approccio e genere letterario.
Marziale e il suo rapporto con i Flavi, l'anfiteatro e gli spettacoli: Questo capitolo analizza la vita e la carriera di Marziale, il suo arrivo a Roma e la sua ascesa a poeta di corte grazie al suo Liber de spectaculis, scritto per celebrare l'inaugurazione dell'Anfiteatro Flavio. Si evidenzia il rapporto tra Marziale e i Flavi, in particolare con Tito e Domiziano, e come questa relazione abbia influenzato la sua produzione poetica. Il capitolo si concentra sul ruolo del poeta come celebratore del potere imperiale e della grandezza degli spettacoli nell'anfiteatro, nonché sulla sua capacità di adattamento al contesto politico.
Sul liber de spectaculis: Questo capitolo offre un'analisi approfondita del Liber de spectaculis di Marziale, esaminando lo stile, i temi e le tecniche poetiche utilizzate dall'autore. Si analizza come Marziale celebra la dinastia Flavia e l'inaugurazione dell'Anfiteatro, e si valuta il grado di adulazione presente nell'opera. Il capitolo si concentra sul complesso rapporto tra la celebrazione del potere imperiale e la rappresentazione degli spettacoli cruenti.
Schlüsselwörter (Parole chiave)
Marziale, Liber de spectaculis, Anfiteatro Flavio, dinastia Flavia, Roma imperiale, fonti letterarie, epigramma, spettacoli gladiatori, potere imperiale, adulazione, propaganda, storia romana.
Domande frequenti su "Liber de spectaculis" di Marziale
Qual è l'argomento principale del lavoro accademico?
Il lavoro accademico analizza il Liber de spectaculis di Marziale, un'opera scritta in occasione dell'inaugurazione dell'Anfiteatro Flavio nell'80 d.C. L'obiettivo principale è valutare la credibilità di questi epigrammi come fonte storica attendibile e discutere la veridicità del ritratto che Marziale offre degli eventi e del contesto storico, focalizzandosi sull'immagine che il poeta fornisce del suo tempo, in particolare riguardo agli spettacoli nel Colosseo e alla dinastia Flavia.
Quali sono gli obiettivi specifici della ricerca?
La ricerca si propone di: analizzare criticamente le fonti letterarie del periodo Flaviano; esaminare il rapporto tra Marziale e la corte Flavia e la sua influenza sulla sua opera; valutare la credibilità del Liber de spectaculis come testimonianza storica; analizzare il contenuto del Liber de spectaculis riguardo alle descrizioni degli spettacoli; e infine, comprendere il ruolo dell'Anfiteatro Flavio nel contesto sociale e politico dell'epoca.
Quali fonti vengono utilizzate nello studio?
Lo studio si concentra principalmente sulle fonti testuali, in particolare sugli epigrammi di Marziale contenuti nel Liber de spectaculis. Viene comunque presentata una panoramica delle principali fonti letterarie del I secolo d.C. relative alla Roma imperiale, tra cui autori come Tacito, Svetonio, Cassio Dione e altri, evidenziando le diverse prospettive e i potenziali pregiudizi di queste fonti.
Come viene strutturato il lavoro?
Il lavoro è strutturato in diversi capitoli: Introduzione (che delinea lo scopo e la metodologia), Discorso preliminare sulle fonti letterarie (che analizza le diverse fonti del periodo), Marziale e il suo rapporto con i Flavi, l'anfiteatro e gli spettacoli (che esamina la biografia di Marziale e il suo legame con la dinastia Flavia), Sul liber de spectaculis (che analizza in dettaglio l'opera di Marziale), e infine una conclusione che riassume i risultati della ricerca.
Quali sono le principali tematiche affrontate?
Le principali tematiche affrontate includono: l'analisi filologica degli epigrammi di Marziale; la valutazione della credibilità delle fonti letterarie come testimonianze storiche; l'esame del rapporto tra Marziale e la corte Flavia; l'analisi del contenuto del Liber de spectaculis, in particolare le descrizioni degli spettacoli gladiatori; il ruolo dell'Anfiteatro Flavio nel contesto sociale e politico dell'epoca; e il complesso rapporto tra celebrazione del potere imperiale e rappresentazione degli spettacoli cruenti.
Quali sono le parole chiave associate al lavoro?
Le parole chiave sono: Marziale, Liber de spectaculis, Anfiteatro Flavio, dinastia Flavia, Roma imperiale, fonti letterarie, epigramma, spettacoli gladiatori, potere imperiale, adulazione, propaganda, storia romana.
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- Hendrik Keilhauer (Author), 2011, Il "liber de spectaculis" di Marziale - Adulazione del sovrano oppure riferimento attendibile per l’inaugurazione dell’Anfiteatro Flavio?, Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/176448