La PSC ha lanciato all’indirizzo «www.conosco-il-trucco.ch» una nuova campagna su Internet per proteggere i cittadini dalle truffe. Secondo la Statistica criminale di polizia (SCP), dal 2006 al 2007 in Svizzera i casi di truffa sono aumentati del 6 %. Inoltre, nel proprio lavoro quotidiano la PSC rileva quanto i cittadini siano interessati all’argomento e quanto siano necessari consigli e aiuti a tale riguardo.
La nuova campagna della PSC
• descrive in modo innovativo sia i reati, sia soprattutto i segnali per riconoscere gli autori, le caratteristiche delle vittime e determinate situazioni nelle quali si può manifestare una truffa;
• ha ideato, grazie a oltre 60 illustrazioni create appositamente e a molte immagini di illusioni ottiche, un proprio linguaggio visivo per trasmettere l’argomento;
• sfrutta in modo creativo la forza di citazioni e favole per stimolare i lettori alla meditazione e alla riflessione sulle proprie azioni;
• è l’unica offerta informativa sul tema truffa di tale portata disponibile in tutte e tre le lingue nazionali;
• utilizza in modo razionale le opportunità del Web 2.0 e delle relative possibilità di segnalazione a terzi, creando così contemporaneamente account su flickr.com, youtube.com, slide.com e mystudiyo.com;
• mette a disposizione singoli elementi o pagine web che possono essere collegati con pochi clic alla propria home page, al proprio blog o al profilo di una social community;
• offre un divertente quiz per familiarizzare con gli argomenti della campagna;
• inizia con un concorso video tramite goanimate.com, nel quale chi vuole partecipare deve realizzare un filmato con un messaggio di prevenzione
La campagna intende rendere maggiormente consapevole i cittadini, in modo tale che siano in grado di riconoscere e prevenire tempestivamente i segnali, le strategie e i reati di truffa e alla fine poter dire al truffatore: «Conosco il trucco!»
Indice
Prefazione della Prevenzione Svizzera della Criminalità
Prefazione dell’autore
1. Possibili caratteristiche di truffa
1.1. «Solo per oggi!»
1.2. «Troppo bello per essere vero!»
1.3. «Nessuno dà nulla per nulla!»
1.4. «Anche gli ipocriti devono morire!»
1.5. «Abbiate un cuore!»
1.6. «Fanno tutti così!»
1.7. «Le affinità possono unire o legare!»
1.8. «Tutto fumo e niente arrosto!»
1.9. «Onestà disarmante!»
1.10. «Solo per Lei!»
1.11. «La proteggo io!»
2. Caratteristiche della personalità e credenze delle 64 potenziali vittime di truffe
2.1. «Questo mi spetta!»
2.2. «Ma non esiste!»
2.3. «Ma è davvero tanto semplice?»
2.4. «Sono nato con la camicia!»
2.5. «Tutte le persone sono buone!»
2.6. «A me non succede nulla!»
2.7. «Nessuno mi può imbrogliare!»
2.8. «Non conoscevo ancora questo trucco!»
2.9. «Sì, Lei ha ragione: 2+2 = 5!»
2.10. «Con me non attacca!»
2.11. «Capita sempre a me!»
2.12. «Non ho mai ciò che mi spetta!»
2.13. «Prima o poi anch’io starò meglio!»
2.14. «Voglio anch’io ciò che hanno gli altri!»
2.15. «No risk, no fun!»
3. Situazioni in cui si è soggetti a essere truffati
3.1. Crisi finanziaria
3.2. Crisi esistenziale
3.3. Stress, fretta, ritmi incalzanti
3.4. Noia
3.5. Vacanze
3.6. Vincita importante/Eredità
3.7. Perdita importante
3.8. Grandi preoccupazioni/Ansie
3.9. Grande gioia (matrimonio, nascita)
4. Reati di frode
4.1. Truffa di natura finanziaria
4.1.1 Investimento fraudolento
4.1.2. Investimenti e progetti fraudolenti
4.1.3. Intermediazione fraudolenta di credito
4.1.4. Truffa dell’anticipo / Bande nigeriane di truffatori
4.1.5. Bonifici in contanti (Western Union)
4.1.6. Circoli di donazioni
4.1.7. Denaro falso
4.1.8. Presunte vincite alla lotteria
4.2. Truffa su Internet
4.2.1. Truffa con aste
4.2.2. Truffa con acquisti on-line
4.2.3. Acquisto di auto / moto tramite Internet
4.2.4. Nigeria Connection
4.2.5. Offerte e abbonamenti «gratuiti»
4.2.6. Phishing
4.2.7. Offerte di lavoro poco serie
4.2.8. Vincite alla lotteria «Loteria Primitiva»
4.3. Trucchi e tranelli
4.3.1. Trucco del nipote
4.3.2. Viaggi per la terza età
4.3.3. Consulenti di vita ciarlatani
4.3.4. Vincite alla lotteria / Promesse di vincite
4.3.5. Inserimento in elenchi commerciali / Imbroglio 232 della rubrica
4.3.6. Multiproprietà
Postfazione
Bibliografia 241
Prefazione della Prevenzione Svizzera della Criminalità
«Fino ad ora ho sborsato oltre 50 000.— CHF per poter ricevere finalmente la mia vincita. Lei pensa che possa ancora contare sul suo pagamento?» Queste sono più o meno le parole sempre più frequenti di chi telefona alla Prevenzione Svizzera della Criminalità per chiedere consiglio. Ogni setti- mana riceviamo numerose telefonate di persone che sono cascate in forme di truffa sempre nuove; spesso le differenze sono minime e le truffe sono conosciute da anni e sempre più spesso la truffa ha inizio tramite Internet: è strano, ma la maggior parte delle vittime di truffe è estremamente soggetta a tali tentativi. Ci si dimentica di ogni prudenza e si trasmettono volontaria- mente i dati relativi all’indirizzo o al conto corrente e tante notizie perso- nali per poter ottenere vincite apparentemente enormi. Poi le vittime si di- menticano che i loro interlocutori possono diffondere queste informazioni rendendole così ancora una volta estremamente vulnerabili a nuove attività fraudolente. I truffatori possono far credere di avere una grande familiarità con la vittima, che quindi si crede apparentemente al sicuro.
Spesso per una differenza di pochi franchi in più nella vendita di un’auto usata vengono stretti accordi ambigui con il compratore: gli acquiren- ti dall’Africa inviano un assegno di importo nettamente superiore rispet- to a quello concordato per la vendita dell’auto e chiedono quindi che l’eccedenza venga consegnata allo spedizioniere. E poi il venditore scopre invece che l’assegno non era per niente coperto: l’auto non c’è più e con essa neanche l’importo in denaro consegnato allo spedizioniere.
Le vincite a lotterie estere portano spesso le vittime di truffe a pagare in- genti somme di denaro all’estero affinché la vincita possa infine arrivare in Svizzera ed essere pagata: ma nessuna di queste vittime si chiede per quale motivo una lotteria straniera dovrebbe pagare le vincite in Svizzera anche se la vittima non ha mai acquistato un biglietto di questa lotteria.
Tantissimo denaro viene «investito» per portare un grosso patrimonio da un altro paese. A tale scopo viene chiesto alle vittime di mettere a dispo- sizione un conto corrente bancario in Svizzera sul quale verrebbero poi accreditati milioni di franchi. Il denaro verrebbe poi trasferito da questo conto bancario e questo «servizio» verrebbe «compensato» con una per- centuale elevata, solitamente pari al 10 % del patrimonio. Prima che tale «patrimonio» arrivi dall’estero in Svizzera, spesso devono essere effettuati pagamenti per costi legali, trasferimenti bancari, ecc. Tante vittime hanno inviato all’estero centinaia di migliaia di franchi e atteso l’auspicata piog- gia di denaro, ma non hanno mai visto neanche un misero centesimo del denaro promesso.
In tanti casi le vittime si rendono conto della truffa. Uno dei motivi per cui non si parla di più di tali fatti è la vergogna. Spesso si discute di effrazioni e furti e anche di come proteggersi. Ma la vittima tace per la vergogna della propria cupidigia che l’ha portata a cadere in una truffa palesemente sfac- ciata. Molti tentativi di truffa non vengono denunciati alla polizia anche perché la truffa si è verificata all’estero e i truffatori non sono più reperibili. Le vittime di questo tipo sono evidentemente tante e potrebbero organiz- zarsi per tentare insieme di procedere contro i truffatori oppure perlomeno di fornire informazioni su come i truffatori hanno lavorato, affinché in futu- ro queste forme di truffa non abbiano più alcuna opportunità di verificarsi in Svizzera.
Anche se non siamo in possesso di dati statistici sulla quantità di casi di truffa, rileviamo sempre più che molte persone ne sono state vittime. Non possiamo più fornire informazioni su tutti i reati di truffa, perché nel frattempo sono diventati troppi. Ecco perché abbiamo riflettuto sui motivi per cui si diventa vittime di truffe: si tratta sempre di una combinazione tra caratteristiche e situazioni fraudolente e caratteristiche della personalità che rendono una persona vulnerabile a un tentativo di truffa.
Di seguito abbiamo raccolto per voi queste caratteristiche di truffa, le si- tuazioni fraudolente e le caratteristiche della personalità che potrebbero un giorno far diventare anche voi vittime. Leggete con attenzione le nostre informazioni e speriamo che ve ne ricordiate la prossima volta che avete la sensazione di poter diventare rapidamente molto ricchi senza troppa fatica. Prendetevi il tempo necessario e pensate ancora perché proprio voi potreste inaspettatamente trarne vantaggio. Non lasciatevi mettere sotto pressione e accettate la stipulazione di un contratto soltanto dopo averci dormito sopra almeno una notte. Il giorno dopo, forse l’inaspettata vincita potrebbe non sembrare più così interessante.
Martin Boess
Prevenzione Svizzera della Criminalità
Intoduzione dell’autore
Quando nel 2006 ho parlato per la prima volta con la PSC dell’eventualità di elaborare la campagna antitruffa, è stato subito chiaro che volevamo realizzare qualcosa di diverso, che non si limitasse semplicemente a elen- care i reati e a dire cosa sarebbe bene evitare di fare. Questo non aveva senso, anche solo in considerazione dell’ingegnosità dei truffatori che in- ventano nuovi metodi e variazioni in meno tempo di quanto voi ed io ci mettiamo a cambiarci una camicia. Abbiamo quindi cercato una soluzio- ne migliore, qualcosa di più basilare.
Alla fine ci è venuto in mente di suddividere l’argomento come segue:
- segnali di truffa, cioè le strategie dei truffatori;
- caratteristiche delle vittime, cioè quali sono le peculiarità delle vit- time;
- predisposizione alla truffa, cioè in quali situazioni si presenta partico- larmente spesso una truffa e
- i reati di truffa stessi.
Ecco la nostra ipotesi di lavoro per questa campagna: quando si presentano insieme determinati segnali di truffa e determinate caratteristiche delle vittime in una determinata situazione, allora aumenta la probabilità di un reato specifico o di un tipo di reato.
Nel tentativo di trattare tali ambiti, ci siamo rapidamente resi conto che una rappresentazione puramente verbale non avrebbe potuto trasmettere in modo sufficiente questi contenuti. Quindi abbiamo sviluppato il siste- ma che potete vedere in questo libro: ci siamo basati sul linguaggio visivo delle immagini e sulla forza delle citazioni. È stato sorprendente scoprire quante siano le citazioni sull’argomento truffa. È quindi evidente che si tratta di qualcosa che interessa molto le persone. Nella sezione sui segnali di truffa abbiamo inoltre aggiunto le immagini con illusioni ottiche, per far riflettere il lettore e stimolare l’analisi critica dell’evidenza. Riflettere con franchezza su caratteristiche della personalità forse non così «belle», che alla fine possono favorire la truffa, ci sembrava piuttosto difficile: ecco perché nella sezione sulle caratteristiche delle vittime abbiamo elaborato slogan e favole.
Potete leggere questo libro dall’inizio alla fine, curiosare qua e là, aprire e leggere singole pagine o procedere per capitoli: come preferite.
Intoduzione dell’autore
Nota per lettori non svizzeri: in linea di principio le affermazioni di questa campagna sono valide a prescindere dal luogo di residenza. Le caratteri- stiche dei truffatori e delle vittime e le relative situazioni non conoscono confini nazionali. Ci siamo attenuti alla prassi in uso in Svizzera soltanto per le raccomandazioni sulla necessità o meno di sporgere denuncia.
La nostra preoccupazione principale è stimolare voi lettori alla riflessione, all’analisi critica delle situazioni e degli eventi, ad andare oltre l’evidenza e a rendervi maggiormente consapevoli di come agire in caso di potenziali situazioni fraudolente, in modo magari da poter anche dire: «Con me non attacca: conosco il trucco!»
Visitate anche la pagina web aggiornata della campagna, che contiene un gran numero di informazioni, link, indirizzi e download utili in più:
www.conosco-il-trucco.ch
Hajo Michels
EvolutioNET GmbH
Capitolo 1. Caratteristiche di truffa
1. Possibili caratteristiche di truffa
In questo capitolo vi verranno presentate le possibili caratteristiche di truffa. I truffatori utilizzano sempre gli stessi modelli e le stesse strategie per raggirare le proprie vittime. La conoscenza di queste strategie e della frequenza con cui se ne presentano tante dovrebbero rendervi diffidenti. Anche le domande, le citazioni e l’argomento stesso dovrebbero aiutarvi a esaminare la problematica da diverse prospettive. Proprio le illusioni ottiche, infatti, dovrebbero ispirarvi a mettere in discussione ciò che è «evidente», la «realtà»!
1.1. «Solo per oggi!»
« Quando una decisione era sbagliata, lo percepivo subito, anche a livello di portafoglio. » Karl Handl
- Stanno cercando di farvi fretta o di spingervi a prendere decisioni av- ventate?
- Si tratta di un’offerta valida solo per oggi?
- Il prezzo speciale è valido solo fino a domani?
- Occorre prendere assolutamente una decisione in questo preciso istante?
- Il contratto può essere stipulato soltanto se si firma subito? A questo proposito leggete di più a pagina 21.
1.2. «Troppo bello per essere vero!»
« L ’ avidit à è il mio peccato preferito, con il quale riesco a beccarli tutti. »
Si dice che l’abbia affermato il diavolo
- Si tratta di un affare troppo buono per essere vero?
- Il rendimento non è normale per il mercato, in più «a basso rischio o senza rischio»?
- Ma che «caso» che questa offerta capiti proprio a voi! A questo proposito leggete di più a pagina 25.
Caratteristiche di truffa Capitolo 1.
1.3. «Nessuno dà nulla per nulla!»
« There is no such thing like a free lunch » Proverbio americano
« Nulla è pi ù caro di ci ò che ricevi gratuitamente. » Dal Giappone
- Per quale motivo una persona che non conosco dovrebbe farmi un regalo?
- Per quale motivo improvvisamente una persona che non conosco mi fa un regalo?
- Quale secondo fine ha la persona che mi trovo di fronte? A questo proposito leggete di più a pagina 29.
1.4. «Eccessiva cordialità = attenzione!»
« Anche l ’ ipocrita ha tre segni di riconoscimento: quando parla, mente; quando promette, manca alla promessa data; quando ci si fida di lui, tra disce. » Maometto
- Per quale motivo una persona che non conosco improvvisamente vuo- le accattivarsi la mia simpatia?
- La persona che mi sta di fronte è terribilmente cordiale, comprensiva ed esuberante?
- Quando parla fa un uso eccessivo di superlativi? A questo proposito leggete di più a pagina 33.
1.5. «Abbiate un cuore!»
« La pi ù grandiosa debolezza dell ’ uomo è la compassione. »
Thomas Niederreuther
- Viene fatto eccessivamente appello alla vostra disponibilità ad aiutare?
- È davvero a scopo di beneficenza?
- Potreste aiutare davvero e fare del bene!
A questo proposito leggete di più a pagina 37.
Capitolo 1. Caratteristiche di truffa
1.6. «Fanno tutti così!»
« Comprate merda, miliardi di mosche non potranno sbagliarsi... »
Anonimo
- Chi vi sta di fronte sottolinea continuamente che lo hanno già fatto moltissime altre persone oppure nomina dei vip?
- Lo fa anche il signor XY.
- Anche il «DJ Bobo» lo usa.
A questo proposito leggete di più a pagina 41.
1.7. «Le affinità possono unire o legare!»
« Dio li fa e poi li accoppia. » Proverbio italiano
- Ma non è strano che la persona che mi sta di fronte abbia tante cose in comune con me?
- Sono stato anch’io in vacanza in quel posto.
- Mia nonna è di quelle parti.
A questo proposito leggete di più a pagina 45.
1.8. «Tutto fumo e niente arrosto!»
«È un po ’ come Hollywood: una grande facciata dietro la quale non c ’è nulla. » Rudolf Kaske
- La persona che vi sta di fronte sta cercando di colpirvi con titoli, abbiglia- mento, macchina o un grande ufficio?
- Vi elenca quanti amici di riguardo ha?
- Continua a farvi notare quanti soldi ha già guadagnato?
A questo proposito leggete di più a pagina 49.
1.9. «Onestà disarmante!»
« Con la sua onest à metteva ogni volta in difficolt à la verit à , costringendola a ricorrere a una bugia pietosa. » Nikolaus Cybinski
- Chi vi sta di fronte è davvero tanto onesto?
- Chi vi sta di fronte agisce in modo disinteressato?
- L’onestà è soltanto un trucco.
A questo proposito leggete di più a pagina 53.
Caratteristiche di truffa Capitolo 1.
1.10. «Solo per Lei!»
« Anche la stupidit à è una forma di esclusivit à . » Moritz Heimann
- La persona che vi sta di fronte vi fornisce informazioni esclusive, che sostiene di fornire solo a voi?
- L’offerta è valida solo per voi?
- Questo affare non viene proposto a nessun altro?
A questo proposito leggete di più a pagina 57.
1.11.«La proteggo io!»
« Prudenza e diffidenza sono una buona cosa, ma anche nei loro confronti ci vuole prudenza e diffidenza. » Christian Morgenstern
- La persona che vi sta di fronte vi fa prima paura e poi vi offre la solu- zione per superarla?
- Per la ridicola somma di…
- Certo non è molto semplice, perciò…
A questo proposito leggete di più a pagina 61.
Capitolo 1. Caratteristiche di truffa
Caratteristiche di truffa Capitolo 1.1.
« Solo per oggi, cogliete quindi subito l ’ occasione … non lasciatevi sfuggire l ’ offerta della vostra vita! »
« Quando una decisione era sbagliata, lo percepivo subito, anche a livello di portafoglio. »
Karl Handl
- Stanno cercando di farvi fretta o di spingervi a prendere decisioni av- ventate?
- Si tratta di un’offerta valida solo per oggi?
- Il prezzo speciale è valido solo fino a domani?
- Occorre prendere assolutamente una decisione in questo preciso is- tante?
- Il contratto può essere stipulato soltanto se si firma subito?
Abbildung in dieser Leseprobe nicht enthalten
Cosa vedete?
Immagine: public domain
Caratteristiche di truffa Capitolo 1.1.
Scarsità = prezzo elevato
« Le rarit à che si presentano in massa sono estremamente rare. »
Anonimo
Sicuramente conoscete il motivo per cui il platino è così costoso. Proprio così: perché è molto raro. Ne consegue quindi che se un oggetto è raro, lo consideriamo prezioso e ha un prezzo elevato! Si tratta di una regola vecchissima, radicata nelle persone come per istinto. Se qualcuno riesce a farvi credere che un oggetto è molto raro, siete più propensi a pagare un prezzo più alto per averlo.
Se qualcuno riesce a farvi credere che il vetro molato è un diamante, per voi acquista un valore completamente diverso, vale a dire superiore.
Nella categoria delle possibili caratteristiche che può avere una truffa troviamo anche la variante della fretta.
Questo prezzo vale solo per poco tempo = manca la possibilità di paragonare il prezzo
« Questo succede a chi si affretta in un labirinto: proprio la rapidit à lo impiglia. »
(Lettere sull’etica) Lucio Seneca il giovane.
Ridurre la durata di un’offerta molto conveniente altro non è che fare scar- seggiare un bene. Tuttavia, il potenziale truffatore cercherà di farvi credere che si tratta di un’offerta particolarmente conveniente. Lo scopo di limita- re il tempo è quello di togliervi la possibilità di controllare l’offerta e di fare un confronto. E come già diceva il vecchio Publilio Siro: «Presto si pente chi in fretta giudica.»
L’esperimento dei biscotti
Nell’ambito di uno studio di ricerca di mercato, ai partecipanti furono dati dei biscotti affinché fornissero un giudizio sulla loro qualità. Gli stes- si biscotti erano stati serviti a ogni partecipante una volta su un piattino contenente due biscotti, una seconda volta su un piattino contenente 8 biscotti. Risultato: tutti i partecipanti affermarono con certezza che i bi- scotti nel piattino da due erano nettamente migliori e più gustosi (Wor- chel, Lee Adewole, 1975).
« Una ragazza guardata spesso è come un abito indossato spesso: perde valore. »
Dalla Gran Bretagna
La civetta consiglia
- Non fate mai delle offerte su un conto privato, qualora venisse richiesto.
- Fate offerte soltanto a organizzazioni che figurano tra i membri di www.zewo.ch.
- Non permettete che vi facciano fretta.
- Non consegnate mai del denaro a persone che non conoscete perso- nalmente.
- Non fatevi persuadere con storie toccanti a fare qualcosa.
Caratteristiche di truffa Capitolo 1.2.
1.2. «Troppo bello per essere vero!»
« L ’ avidit à è il mio peccato preferito, con il quale riesco a beccarli tutti. »
Si dice che l’abbia affermato il diavolo
- Si tratta di un affare troppo buono per essere vero?
- Il rendimento non è normale per il mercato, in più «a basso rischio o senza rischio»?
- Ma che «caso», che questa offerta capiti proprio a voi!
« Al mondo c ’è quanto basta per la necessit à dell ’ uomo, ma non per la sua avidit à . » Mahatma Gandhi
Vedete un dado? In realtà non esiste!
I truffatori alimentano proprio questo genere di illusioni!
« Costruire castelli in aria non costa nulla: il difficile è buttarli gi ù . »
François Mauriac
La ricchezza improvvisa esiste soltanto nelle favole!
Purtroppo è proprio vero: uno dei motivi più frequenti per cui l’uomo è vittima dei truffatori è proprio la sua brama di guadagno. Sicuramente ciò dipende anche dal fatto che nella nostra società il consumismo e i beni materiali hanno un’importanza elevatissima. Una volta entrati nel circo- lo di questa avidità, essa agisce come un filtro percettivo. Si percepisce soltanto ciò che rientra nel proprio schema mentale. Già Goethe diceva: «Ognuno vede soltanto ciò che riesce a vedere.» Allora le persone fanno cose che normalmente non farebbero. Fortunato chi ha dei buoni amici che glielo fanno notare.
Ecco come definisce Wikipedia l’avidità: « Avidit à o cupidigia: aspirazione esagerata e senza riguardo al possesso di cose materiali, indipendente- mente dalla loro utilit à . È strettamente connessa all ’ avarizia, che è una parsimonia esagerata e il non voler dividere. » [traduzione dal tedesco] Per inciso, per i cristiani l’avarizia è uno dei sette vizi capitali.
« Non essere ricchi ci fa sentire soddisfatti, essere soddisfatti ci fa sentire ricchi. »
Dalla Foresta Nera
Ma è possibile fornire una spiegazione scientifica del perché le persone sono avide? Perché i capitani dell’industria intascano sempre di più e gli uomini politici sostengono di avere il diritto di fare man bassa?
Il denaro come droga?
Da un lato si potrebbe ricorrere alla teoria delle dipendenze, in quanto molti degli atteggiamenti che hanno le persone avide nei confronti del denaro somigliano ai criteri di seguito elencati.
1. Uso ossessivo di una sostanza o di un comportamento che non aiuta per davvero.
2. Chi è soggetto a una dipendenza danneggia la sua stessa vita.
3. La dipendenza porta ad alienarsi da se stessi, dagli altri e dal mondo.
4. La dipendenza si distingue da un’abitudine, tra l’altro, per il fatto che il comportamento non può più cambiare per libera scelta.
5. Tutta la felicità sembra dipendere dal fatto che chi è soggetto a una di- pendenza riesca a trovare ciò che crea la dipendenza stessa.
6. Si nega la propria dipendenza.
7. Si scarica qualsiasi propria responsabilità per quanto riguarda la dipen- denza.
(Fonte: Ingrid Suprayan: Geld als Droge? [Il denaro come droga?])
Queste caratteristiche della dipendenza sono riscontrabili anche nel no- stro modo di considerare il denaro. Basti pensare alla natura ricorrente del consumo come attività sostitutiva che compensa una carenza interiore. La vita nel suo complesso viene pesantemente danneggiata. L’alienazione da se stessi, dagli altri e dal mondo si manifesta fra l’altro nel gioco d’azzardo in borsa. Le «necessità oggettive» limitano il rapporto libero con il denaro e i beni patrimoniali con la conseguenza che si perde la consapevolezza della propria responsabilità nei confronti della gestione del denaro. E il fatto che il denaro venga generalmente reso un tabù dimostra quanto ven- ga negata la nostra dipendenza dalla droga del denaro.
La teoria della motivazione
Un’altra teoria è quella dei teorici della motivazione, secondo la quale la sete di potere corrisponde a uno degli stimoli di base dell’uomo. Nel- la nostra cultura, il denaro viene messo molte volte sullo stesso piano del potere. Quando mangiamo, prima o poi abbiamo la sensazione di essere sazi e non riusciamo più a mangiare. Sessualmente, prima o poi raggiungiamo - anche dal punto di vista puramente fisico - uno stato di appagamento. Soltanto per quanto riguarda la brama di potere/denaro non interviene nessun livello di sazietà o di appagamento vero e proprio (Psychologie Heute 8/2004).
Disturbo della percezione
Secondo altre speculazioni, le persone avide non riescono più a percepire correttamente la realtà, cosa plausibile anche questa, in quanto spesso agiscono in modo del tutto illogico o non ascoltano neppure i consigli dati con buona intenzione dai migliori amici.
La civetta consiglia - Chiedetevi:
- Quale significato ha il denaro per voi?
- Cosa rappresenta il denaro nella vostra vita? Non si può ottenerlo anche altrimenti?
- Il denaro come cambierebbe la vostra vita e i vostri rapporti con le altre persone?
- Come potreste sapere se alle persone piacete voi o il vostro denaro?
- Sareste davvero più felici se aveste tanto denaro?
1.3. «Nessuno dà nulla per nulla!»
„ There is no such thing like a free lunch. “
Amerikanisches Sprichwort
- Per quale motivo una persona che non conosco dovrebbe farmi un regalo?
- Per quale motivo improvvisamente una persona che non conosco mi fa un regalo?
- Quale pensiero recondito persegue il mio confronto?
« Nulla è pi ù caro di ci ò che ricevi gratuitamente. »
Dal Giappone
Abbildung in dieser Leseprobe nicht enthalten
Vedete i punti bianchi e grigi?
In effetti non ci sono: li vediamo solamente a causa del nostro bisogno di dare una forma a ciò che è invisibile.
I truffatori vi fanno vedere cose che non esistono.
Gratis ≠ per nulla!
« Nulla è pi ù caro di ci ò che ricevi gratuitamente. »
Dal Giappone
Coloro che, tra i lettori, non sono più giovanissimi, forse ricordano an- cora i discepoli di «Hare Krishna», vestiti di arancione, instancabili nell’attraversare zone pedonali e aeroporti facendo risuonare il loro «Hare Krishna Rama Rama». Andavano raggianti di gioia incontro alle persone, davano loro un libro e dicevano: «Amico, questo è un regalo da parte nostra». Ed ecco che ci si ritrovava tra le mani un libro che non si voleva affatto. E guai a chi, a quel punto, pensava di potersela svignare con un semplice arrivederci e grazie. Era assolutamente impossibile, in quanto il discepolo a quel punto invocava la nostra colpevolezza e non mollava fino al momento in cui non gli si dava una «offerta» che egli riteneva adeguata.
Gli Hare Krishna avevano scoperto, inconsciamente, la legge della reciprocità e la mettevano in atto «alla perfezione».
La reciprocità è qualcosa che nessuno conosce, ma che agisce con la stes- sa efficacia della forza di gravità terrestre. Secondo questo principio, da noi interiorizzato, «se qualcuno ti dà qualcosa, gli devi restituire qualco- sa!» È un principio che impariamo sin da piccoli! È una norma importante, che serve a semplificarci la convivenza con gli altri. Si tratta di qualcosa di straordinario, per esempio anche sotto forma di aiuto tra vicini di casa. Da Hare Krishna, vestiti di arancione, è tuttavia facile la trasformazione in cavalieri apocalittici…
L’esperimento di Joe che offre una Coca Cola
Con la scusa di partecipare a un’indagine sulla sensibilità artistica, ad alcune persone si fece incontrare Joe, un altro presunto partecipante all’esperimento. A un certo punto, Joe doveva uscire dalla stanza e tornare portando all’altra persona una Coca Cola, sostenendo di averla trovata nel corridoio e di avere pensato che anche all’altro facesse certamente piacere berne una.
Terminato l’esperimento, Joe chiedeva all’altra persona un favore. Soste- neva di vendere biglietti per una lotteria con la quale si poteva vincere un’automobile. Se avesse venduto più biglietti degli altri, gli avrebbero dato un premio.
Ed ecco il risultato: coloro che avevano avuto una Coca Cola gli compraro- no la quantità doppia di biglietti rispetto a coloro che avevano partecipato al gruppo di controllo ai quali non era stata data la Coca Cola. Ancora più sorprendente fu tuttavia il fatto che la cosa aveva funzionato anche in quei casi in cui i partecipanti ai quali era stata data una Coca Cola avevano messo a verbale che tutto sommato ritenevano Joe antipatico.
Gli uomini sono modelli di risparmio energetico: vogliono trarre il massi- mo vantaggio con il minimo sforzo. È normale e va bene così. La parola «gratis» per noi ha un effetto quasi magico e funge sempre da richiamo. Probabilmente ve ne siete resi conto anche voi quando siete arrivati a questa pagina web.
La civetta consiglia
- Non accettate «regali» o «favori» da persone che non conoscete se non siete in grado di dare qualcosa in cambio o non volete farlo.
- Se siete sicuri che il «regalo» o il «favore» è soltanto un’arma tattica per costringervi a dare qualcosa in cambio, basta che teniate presenti queste intenzioni scorrette. Può in un certo senso liberarvi dalla costrizione di dover restituire qualcosa. Ma attenzione: la regola agisce in profondità, è meglio rifiutare.
- Quando viene fatta un’offerta gratuita, leggete sempre attentamente il contratto e le CGC (Condizioni Generali di Contratto). A volte da qualche parte si cela l’inghippo. E quando avete sottoscritto qualcosa o avete selezionato qualcosa in Internet (Accetto le CGC della ditta XYZ…), ci possono essere delle conseguenze. Se avete dei dubbi, è meglio rinunciare.
- Basta pensare al regalo fatto ai Troiani: non ne venne fuori nulla di buono, nel vero senso della parola.
1.4. « Anche gli ipocriti devono morire!»
« Ipocrita, stammi alla larga! Soprattutto tu, disgustoso ipocrita, che con la tua rozzezza pensi di coprire la falsit à e l ’ astuzia. »
Goethe e Schiller
- Per quale motivo una persona che non conosco improvvisamente vuo- le accattivarsi la mia simpatia?
- La persona che mi sta di fronte è terribilmente cordiale, comprensiva ed esuberante?
- Quando parla fa un uso eccessivo di superlativi?
« Anche l ’ ipocrita ha tre segni di riconoscimento: quando parla, mente; quan- do promette, manca alla promessa data; quando ci si fida di lui, tradisce. »
Maometto
Un sorriso amichevole?
« Ogni creatura vivente ama il suo simile, ogni uomo il suo vicino. »
Antico Testamento
Eccessiva cordialità = attenzione!
« L ’ arte di piacere è l ’ arte di ingannare. » Vauvenargues
I tupper-party sono un modo non ingannevole di sfruttare il principio della simpatia. Un’amica invita delle amiche e dato che prende una percentua- le del ricavo, le amiche preferiscono fare i loro acquisti da lei piuttosto che in un negozio. È solo così che si spiega il grande successo della Tup- perware. In Tupperware hanno capito che la simpatia è il contesto miglio- re per effettuare vendite.
La simpatia si ottiene soprattutto anche trovando qualcosa in comune. Ed ecco che un potenziale truffatore «per puro caso» avrà
- trascorso le vacanze dove le avete trascorse voi;
- vissuto nella stessa città o avrà un parente che vive in quella città;
- lo stesso hobby;
- figli che hanno lo stesso nome dei vostri;
- ecc.
Beninteso: non si intende alimentare sfiducia nei confronti di chi è cordiale. Per un commerciante, la cordialità è una qualità necessaria, non per nulla i cinesi affermano: « Se una persona non ha un volto cordiale, non pu ò aprire un negozio. »
Complimenti e lusinghe: un esperimento
Alcuni uomini dovettero ascoltare complimenti espressi da altri uomini che si aspettavano da loro un favore. Alcuni ascoltarono soltanto pareri positivi, altri pareri positivi e negativi sulla propria persona, l’ultimo grup- po solo pareri negativi.
Ne emersero tre risultati: le persone che avevano fatto solo commenti po- sitivi risultarono le più benvolute. Anche se chi aveva ascoltato i commen- ti sapeva che erano stati fatti con il semplice scopo di ricevere un favore, questo non fece quasi alcuna differenza. Anche quando i complimenti non erano affatto azzeccati, andarono ugualmente a segno. (Drachmann, deCarufel & Insko, 1978)
La civetta consiglia
- Attenzione in caso di eccessiva cordialità.
- Attenzione alle persone che vogliono somigliarvi troppo.
- Attenzione alle persone che fanno troppi complimenti.
1.5. «Abbiate un cuore!»
« La pi ù grandiosa debolezza dell ’ uomo è la compassione. »
Thomas Niederreuther
- Viene fatto eccessivamente appello alla vostra disponibilità ad aiutare?
- È davvero a scopo di beneficenza?
- Potreste aiutare davvero e fare del bene!
« Le persone esistono per aiutarsi e se si ha bisogno dell ’ aiuto di una per sona a fin di bene, allora glielo dobbiamo chiedere. Cos ì usa nel mondo e questo non significa affatto mendicare. »
Gotthelf
« Non si possono aiutare tutti ” , dice l ’ egoista; e non aiuta nessuno. »
Ebner Eschenbach
Cosa vedete?
Immagine: public domain
I potenziali truffatori risvegliano spesso e volentieri compassione e partecipazione emotiva
« L ’ umanitarismo è lo scudo migliore e pi ù sicuro per coprire le truffe pi ù infami. »
Johann Gottfried Seume
Simulare situazioni di emergenza o una grande disgrazia è uno dei me- todi preferiti dai truffatori. Ed è semplice spiegare perché è un metodo che riscuote sempre tanto successo. Noi uomini veniamo condizionati a esprimere la nostra partecipazione e ad aiutare altre persone che si tro- vano in situazioni di emergenza. Questo è un programma necessario per consentire la convivenza in una comunità. Da cristiani, ci sentiamo addi- rittura «obbligati» ad amare il prossimo e a fornire aiuto. Aiutare chi ne ha bisogno fa parte dell’educazione anche dei musulmani. Talvolta, le leggi non scritte sono quelle più forti.
Le persone reagiscono con un «riflesso condizionato» quando sentono le parole «a scopo di beneficenza» oppure «... aiutate...». I «riflessi condizi- onati» sono programmi che portiamo dentro di noi, scatenati da uno sti- molo chiave, che attivano una determinata sequenza di azioni. Di seguito alcuni esempi.
Stimolo: semaforo rosso; sequenza di azioni: vi fermate.
Stimolo: arriva il controllore; sequenza di azioni: esibite il vostro biglietto.
Stimolo: qualcuno chiede aiuto urlando; sequenza di azioni: andate a soccorrerlo.
L’esperimento della vendita di biscotti
A scopo di beneficenza, in una zona universitaria venivano venduti dei biscotti. Venne montato lo stand, ma in pochi si fermavano, ancora meno erano quelli che compravano i biscotti.
Una giovane donna venne incaricata di rivolgersi ai passanti e di chie- dere: «Comprerebbe un biscotto?» Il risultato: solo 2 persone su 30 ne comprarono.
In seguito, la giovane donna chiese ai passanti: «Comprerebbe un biscotto? È a scopo di beneficenza, per la casa del Poverello» (un’organizzazione del posto, conosciuta da tutti, che dà da mangiare ai senzatetto). Il risulta- to: a questo punto 12 persone su 30 alle quali era stata posta la domanda comprarono qualcosa.
La giovane donna chiese: «Comprerebbe un biscotto? È a scopo di be- neficenza, per la casa Levine» (nome inventato, vale a dire quello della persona che dirigeva l’esperimento, quindi non a scopo di beneficenza). Il risultato fu sbalorditivo, in quanto 11 persone su 30 comprarono dei biscotti.
Nessuna delle persone alle quali era stata posta la domanda chiese di cosa si occupassero le case citate.
(Levine, 214 e segg.)
La civetta consiglia
- Non fate mai delle offerte su un conto privato, qualora venisse richiesto.
- Fate offerte soltanto a organizzazioni che figurano tra i membri di www.zewo.ch.
- Non permettete che vi facciano fretta.
- Non consegnate mai del denaro a persone che non conoscete perso- nalmente.
- Non fatevi persuadere con storie toccanti a fare qualcosa.
1.6. «Fanno tutti così!»
« Comprate merda, miliardi di mosche non potranno sbagliarsi... »
Anonimo
- Chi vi sta di fronte sottolinea continuamente che lo hanno già fatto moltissime altre persone oppure nomina dei vip?
- Lo fa anche il signor XY.
- Anche il «DJ Bobo» lo usa.
« In fin dei conti il socialismo è la morale del gregge. »
Nietzsche
« Quando le scimmie imitano tutto, non si parla di moda, ma di istinto imitativo. »
Robert Lembke
Cosa importa se tutti vedono le cose alla stessa maniera!
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